Twoo.com e Lovepedia.net. Generazioni a confronto.

Già nei miei articoli precedenti vi avevo accennato al fatto che oramai Lovepedia rappresenta un sito storico. E’ operativo da diversi anni e si è mantenuto gratuito. E’ un sito con un discreto numero di utenti iscritti sebbene molti ci si connettano regolarmente e quindi non si può dire che siano utenti effettivamente attivi nella community.

Tuttavia se guardiamo la struttura di Lovepedia.net sia a livello grafico che a livello di contenuti tecnici (e su questo un qualsiasi programmatore potrebbe darci maggiori spiegazioni) ci rendiamo conto come il sito sia in parte obsoleto proprio a livello tecnico. Sarebbe in effetti da aggiornare interamente lo script per renderlo effettivamente adatto al web 2.0.

Oggi le cose mutano e lo fanno molto in fretta. Purtroppo siti come Lovepedia non sempre riescono a mantenere il passo proprio perchè sono gratuiti e non possono contare sul finanziamenti derivanti dai pagamenti effettuati dagli utenti.

Al contrario sono tantissimi i siti che stanno nascendo e utilizzano la politica della monetizzazzione aggressiva. Si tratta di siti per chattare ma anche e soprattutto siti per conoscere ragazze e quindi maggiormente frequenteti da uomini. Purtroppo l’era delle chat senza registrazione è oramai finita. Oggi si paga tutto, o quasi: è l’era di Twoo.

Twoo è un nuovo social network che stà spopolando in rete ottenendo un successo spaventoso in pochissimo tempo. Qui in basso un video che vi parla meglio di questo social network che in realtà è principalmente usato come sito di incontri.

Twoo – Meet New People.

In sostanza Twoo si contrappone a lovepedia sia per quel che riguarda la struttura (molto più 2.0), e sia perchè adotta una politica di monetizzazzione aggressiva. E nonostante questa politica stà ottenendo un successo incredibile al punto di aver già reso milionari i suoi realizzatori.

Non c’è che dire, quello tra lovepedia e twoo è sicuramente uno scontro generazionale. L’internet di una volta non esiste più. Oggi, purtroppo, la rete è diventata un mercato e come tale va considerata.

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